Il turismo è un settore importante per la nostra economia: vale il 10% del PIL e occupa 2,6 milioni di persone in Italia. Fondamentale farlo diventare un driver della crescita dell’economia nazionale. Touring Club Italiano e UniCredit, per il secondo anno consecutivo, hanno realizzato il Rapporto sul Turismo (clicca qui per scaricare gratis l’edizione 2016).
Un mercato in espansione: le previsioni dicono che quello turistico continuerà a crescere a livelli sostenuti nei prossimi decenni, arrivando a registrare a livello mondiale quasi 2 miliardi di arrivi internazionali nel 2030. «Sicuramente i mercati emergenti avranno un ruolo importante, ma occorre considerare che, per quanto globale, il turismo continuerà ad avere una dimensione “macroregionale”: i turisti, cioè, si muoveranno ancora prevalentemente all’interno del continente di riferimento», commenta Matteo Montebelli che è responsabile Ricerche, Analisi & Pubblicazioni del Touring Club Italiano.
TURISTI IN ITALIA: OCCHIO AL TARGET
Per l’Italia, questo significa che nei prossimi anni la strategia incoming (cioè i turisti stranieri in ingresso nel nostro Paese) non potrà fare a meno di consolidare i flussi di medio-breve raggio (turisti europei), guardando però anche a quelli di lungo raggio ed emergenti che oggi hanno un peso poco rilevante ma che sono destinati a crescere sul medio-lungo periodo.
Attenzione ai target: i turisti non sono tutti uguali e spesso hanno esigenze diverse (cose che vogliono vedere o fare in vacanza). Un esempio su tutti: famiglie e anziani. «Da qui al 2080 avremo in Europa 55 milioni di over 65enni in più. Non possiamo non pensare a servizi che vadano incontro alle loro esigenze: tutte le ricerche rilevano che i senior sono meno sensibili alle congiunture economiche nelle scelte di viaggio, amano la cultura e vogliono prendersi cura del proprio benessere», spiega ancora Montebelli.
I numeri del turismo culturale in Italia

QUANTO SPENDONO GLI STRANIERI PER STORIA E ARTE
Italia e cultura: il nostro Paese è al primo posto nel ranking “Country Brand Index 2014-2015” sia per la dimensione “Tourism” che per quella “Heritage & Culture”. Il turismo culturale in Italia, grazie alle città d’arte e al patrimonio storico, attrae cifre notevoli: sono 12,5 i miliardi di euro lasciati annualmente dagli stranieri nelle nostre destinazioni culturali, il 37% della spesa turistica estera. Sono gli statunitensi i più interessati al nostro patrimonio. Investono in tour culturali quasi 2,4 miliardi di euro all’anno, circa il 20% della spesa straniera per questo tipo di turismo.
QUANTO SI FERMANO? QUASI 3 GIORNI DI SOGGIORNO
Vediamo nel dettaglio il report di UniCredit e Touring Club Italiano. Gli arrivi nelle località storico-artistiche (anno 2014) sono 38,5 milioni, il 36,1% sulla quota degli arrivi totali in Italia, con una variazione positiva del 14,2% rispetto al 2009. Nello stesso anno preso in considerazione dal report, le presenze sono state 102,6 milioni, pari al 27,2%, con una variazione rispetto a cinque anni prima del 12,8%.
Quanti giorni restano nelle località culturali i turisti stranieri? In media 2,7 giorni e spendono per arte e storia circa 12,5 miliardi di euro. Le prime tre città (dati 2014) sono Roma con 25,3 milioni di presenze (fonte EBT Lazio), Milano con 10,2 milioni e Venezia con 9,9 milioni. Sotto i 9 milioni di presenze Firenze ed entro i 3 milioni Torino, Napoli, Bologna, Pisa, Verona e Genova. (Elaborazione di dati Istat).
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